Post con tag social

Weekly Bits: DaVinci, web series, Readability, Twitter, Nike+

Causa esami universitari, questa settimana non ho potuto mettere insieme un gran numero di link. Comunque ci sono diverse cose molto interessanti, spero vi piacciano. Ora vado a configurare Magic Lantern e il Technicolor CineStyle sulla mia nuova 600D, buona lettura!

Leggi il post di pubblicato il 20 aprile in News

Weekly Bits: Hollywood e Final Cut Pro X, Facebook e Instagram, Google e YouTube

Ecco il minestrone settimanale con le news che non sono finite nel blog, letture interessanti, video divertenti (niente gatti che urlano, non temete) e tanto altro. Questa edizione è particolarmente ricca, quindi vi supplico di condividerla sui social network. Buona lettura!

Leggi il post di pubblicato il 13 aprile in News

Togliti immediatamente da Instagram!

Facebook ha comprato Instagram per un miliardo di dollari. Quello che c’era da dire è stato detto. È chiaro che l’app economy non è uno scherzo. Non è una moda. La cosa buffa è che c’è gente che ha eliminato il proprio account immediatamente dopo l’acquisizione, ma in effetti non è cambiato assolutamente nulla. L’ho scritto su Twitter e lo ripeto qui: perché eliminare un’app che funziona perfettamente a seguito di un’acquisizione? Non facciamo i masochisti, aspettiamo che peggiori almeno.

Persino la pagina Facebook di Instagram è inondata di faccine tristi e condoglianze.

C’ho anche scherzato su, ma davvero mi sembra che la gente si faccia troppe paranoie… Continua la lettura.

Un’esperienza migliore del web: Readability contro Instapaper

Secondo Anil Dash Readability e Instapaper «semplicemente non sono in competizione». La sua è un’analisi molto estesa e appasionante della diatriba a proposito dei due servizi.

Le app per la lettura danno alle persone un’esperienza migliore del web, ma lo fanno in un modo che è in tensione con l’attuale modello di business editoriale, e ci vorranno dolorosi e dirompenti cambiamenti per risolvere questa tensione.

Sono un utente affezionato di Readability, ma credo che nel post non venga menzionato un problema di quest’ultimo: dei soldi raccolti per i publisher, quanti finiscono veramente nelle loro mani?

Michael Sippey:

My issue with Readability is this line: 70% of your monthly contribution is earmarked for the writers you read.

.. Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 1 aprile in Tecnologia

Seguire o non seguire: questo è il dilemma. (Twitter, Favstar e Alfred)

A tutti i frequentatori di Twitter è capitato almeno una volta di leggere un tweet molto interessante grazie a un RT, e di voler scoprire qualcosa di più sull’autore; personalmente la prima cosa che faccio è visitare il profilo della persona in questione per scoprire se quel tweet era un caso isolato o no, ma spesso mi sono trovato semplicemente a leggere una lunga lista di reply/menzioni, dovendo scovare in mezzo i tweet veri a propri.

Mi è poi venuto in aiuto il sito Favstar.fm che permette di scoprire, per un dato utente, i tweet più popolari (Best tweets) ovvero quelli aggiunti ai preferiti o retwittati più volte… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 19 gennaio in Hardware, Imported, Pensieri

Come inviare automaticamente i Preferiti di Twitter alla propria email

Alcuni mesi fa lessi su Twitter di un nuovo servizio online chiamato ifttt. Lo slogan del sito è “Put the internet to work for you”. Spinto dalla voglia di provare qualcosa di nuovo, e incuriosito dal nome – acronimo per if this then that – e dallo slogan, ottenni un invito e mi registrai. Ifttt fa interagire tra di loro servizi online, siti e social network, permettendoci di aggiungere livello di funzionalità e caratteristiche prima impensabile. In realtà le API (che rendono possibile tutto questo) esistono da molto tempo, ma da sole permettono di creare questi interazioni solo agli sviluppatori, mentre ifttt mette nelle mani dell’utente inesperto questa possibilità, e lo fa attraverso i task (compiti), che rispettano una semplice struttura… Continua la lettura.

Leggi il post di pubblicato il 14 gennaio in Tutorials & Tips

Guida alla compressione video per il web

Capita sempre più spesso di girare dei video, montarli e volerli immediatamente mettere online per mostrarli ad amici, colleghi e al resto del mondo.
Dispositivi come l’iPhone automatizzano questo processo grazie ad alcune app (come quelle segnalate in questo post).
In molti casi, ad esempio quando si ha a che fare con contenuti professionali, per avere maggior controllo sull’esportazione è meglio conoscere nei dettagli quanto e come bisogna comprimere i video prima di darli in pasto a siti come YouTube o Vimeo.

In questo post quindi fornisco le indicazioni per comprimere i propri video per alcune popolari destinazioni online… Continua la lettura.

I segreti e le regole per avere successo su YouTube

Dal 23 aprile del 2005, giorno in cui fu caricato il primo video su YouTube da uno dei fondatori, il sito di video sharing ne ha fatti di progressi (infografica). Nell’aprile del 2010 metà della popolazione mondiale del web ha visitato il sito, i video ottengono ormai più di 2 miliardi di visualizzazioni al giorno ed ogni minuto vengono caricate oltre 24 ore di video!

Per molto tempo, dopo l’acquisizione da parte di Google, il bilancio del portale è stato in partida a causa delle uscite, almeno per metà legate ai costi nati dall’altissimo traffico generato dai video caricati e visualizzati… Continua la lettura.