Light leaks e Tilt-Shift: cosa sono e perché ti servono

I light leaks (letteralmente fughe di luce) sono delle fessure nelle vecchie macchine fotografiche analogiche che fanno entrare dei fasci luminosi che impressionano la pellicola, producendo aloni e riflessi di vario tipo. Nell’ambito della lomografia questo “problema” è diventato un effetto stilistico, che nell’era digitale viene ricreato in vari modi.

La foto qui sotto l’ho scattata con una fotocamera digitale (Olympus E-400) abbinata ad un obiettivo analogico. Tenevo insieme le due parti con le mani e inevitabilmente della luce ‘extra’ arrivava al sensore della Olympus. Più che essere un problema, questo ha dato alla foto un look molto particolare. In effetti con la fotografia digitale è impossibile assistere al fenomeno dei light leaks, a meno che i riflessi non siano applicati dopo aver scattato la foto (ad esempio in PhotoShop) oppure, come ho fatto io, separando obiettivo e corpo macchina.


Light leaks nei video e nel cinema

Anche nelle ‘immagini in movimento’ possiamo ammirare i light leaks. Se l’effetto vi piace, potrete dare lo stesso look alle vostre produzioni. Per farlo, come vedremo tra poco, può essere sufficiente “applicare” alle riprese dei bagliori luminosi (già registrati) con metodo di fusione screen o overlay. Il regista Danny Boyle ha usato in modo meraviglioso questi curiosi bagliori nel film 127 Ore, che ho visto almeno 4 volte e consiglio caldamente. Ecco un fotogramma estratto da una commovente scena del film in cui viene usata questa tecnica:

Probabilmente l’effetto è stato aggiunto in post produzione. Vi mostro ora il video Growing Is Forever di Jesse Rosten, che ha aggiunto i riflessi luminosi durante il montaggio:

Cito l’autore del video:

Mi è stato chiesto più volte come ho prodotto i bagliori luminosi presenti in Growing Is Forever.
Il processo è semplice: togli l’obiettivo dalla fotocamera e illumina il sensore finché non ottieni l’effetto che ti piace; oppure, se sei super-pigro come me, puoi scaricare una clip con tutti i bagliori che ho usato nel film.
Metti la clip sopra le tue riprese nella Timeline, imposta il metodo di fusione (blending mode) come Screen o Overlay e il piatto è pronto.
Io ho usato una luce al LED per creare la clip con i riflessi, quindi il materiale video è nello spettro blu/magenta. Provate a mettere una tinta gialla sulle clip per un look più autentico. Buon divertimento!

Per i super-pigri (come me) ecco il link per scaricare le clip realizzate da Jesse: download.

Vorrei darvi un consiglio che forse è un po’ scontato: non fate iniziare un “bagliore” in una ripresa per farlo finire in un’altra, quindi a cavallo di un taglio, in quanto questo sarebbe fisicamente impossibile. Le inquadrature sono montate insieme e i bagliori devono essere verosimili, quindi apparire come se fossero stati generati in fase di ripresa. Al contrario, ma è tutta un’altra faccenda, potreste voler usare i leaks come transizioni: in questo caso dovreste posizionare le clip proprio a cavallo dei tagli. Infine – come hanno fatto Danny Boyle e i direttori della fotografia Enrique Chediak e Anthony Dod Mantle in 127 ore – se il bagliore è molto diffuso può essere “spalmato” per tutta la durata di una sequenza.


Se avete 15€ da spendere e vi siete proprio innamorati di questi effetti luminosi, dovreste valutare l’acquisto di 5DLEAKS, una raccolta 50 light leaks per un totale di 3 GB di clip Full HD (in Apple ProRes). È possibile vedere un’anteprima di tutte le clip su Vimeo.


Light leaks fatti in casa

Per chi è in possesso di una moderna DSLR e vuole realizzare questi splendidi bagliori personalmente, ecco i passi da seguire (presi da qui):

  1. Posizionare la fotocamera in una camera oscura, un ambiente possibilmente pulito, privo di polvere.
  2. Impostare gli ISO al minor valore possibile (per diminuire il disturbo dei neri).
  3. Rimuovere il tappo del corpo macchina per esporre il sensore.
  4. Impostare la fotocamera in modalità video e iniziare la registrazione.
  5. Puntare una torcia verso il sensore della fotocamera, e muoverla a piacimento.

Questa dei light leaks è per me una scoperta abbastanza recente, e devo dire che mi piace molto il look che producono (se usati con moderazione). Probabilmente li userò nel mio prossimo video.


Tilt-shift

Citando Marco Crupi, questo effetto “si realizza utilizzando obiettivi dedicati (Tilt and Shift appunto) ed in post produzione si riesce solo ad emulare più o meno bene ma mai realmente in modo fedele. Questi obiettivi, grazie a dei movimenti che sono in grado di fare, spostano dei gruppi ottici spostando il piano di fuoco e rendendolo non più parallelo al sensore. Solitamente si usano in modo opposto, cioè per avere a fuoco elementi che giacciono su piani diversi, l’uso che ne viene fatto qui invece è per ottenere un effetto radicalmente diverso“. (per approfondire consiglio di leggere la voce su Wikipedia)

All’inizio del post ho scritto di quando ho scattato delle foto abbinando un obiettivo analogico e un corpo macchina digitale, tenendoli insieme con le mani. Bene, inclinando l’obiettivo rispetto al sensore dell’Olympus E-400 ho ottenuto l’effetto tilt-shift, che va tanto di moda ultimamente. Ecco un esempio:

Come vedete un effetto ‘collaterale’ che si ottiene utilizzando questa tecnica, e ne spiega quindi la popolarità, è che quello che viene immortalato appare essere piccolissimo, come una miniatura (guardate questa raccolta di foto). Gli obiettivi tilt-shift sono estremamente costosi ma, come abbiamo visto, è possibile fare riprese in tilt-shift inclinando un obiettivo staccato dal corpo macchina. Se invece volete prendere più sul serio questa tecnica, vi consiglio di seguire una guida come questa. Nel web ci sono video straordinari in cui questa tecnica è stata abbinata al time lapse, come questo:


Tilt-shift nel cinema

Possiamo trovare anche questa tecnica sul grande schermo grazie ad un regista che ammiro molto e che sa sfruttare il mezzo cinematografico come pochi altri: David Fincher. C’è una scena del film The Social Network, la mia scena preferita, che è interamente girata in questo modo. Fortunatamente è stata caricata per intero su YouTube:


Vi invito a sperimentare con queste tecniche, che possono dare ai vostri video un look molto particolare e originale. Fate solo attenzione a non abusarne in quanto potreste trovarvi ad avere riprese inutilizzabili. Per chiudere in bellezza questo post, inserisco un ultimo video dove possiamo osservare contemporaneamente tilt-shift, light leaks e time lapse. Buona visione!

Scritto da il 13/1/2012 in Tutorials & Tips.