Weekly Bits: God Bless America

Alcuni giorni fa ho visto il provocatorio e violento Good Bless America di Bobcat Goldthwait, con l’ottimo Joel Murray che ho avuto modo apprezzare per il suo talento in Mad Men (riesce a dare umanità e credibilità ai suoi personaggi in modo superbo). Il film è in sostanza una black comedy decisamente thought-provoking, che da voce alla rabbia che si prova nel vivere in una società in cui «no one has any shame anymore, and we are supposed to celebrate it.» Cito alcune efficaci parole del protagonista:

Who I am? My name is Frank. But that’s not important. The important question is, who are you? America… Has become a cruel and vicious place. We reward the shallowest, the dumbest, the meanest, and the loudest. We no longer have any common sense of decency. No sense of shame. There’s no right and wrong. The worst qualities in people are looked up to and celebrated. Lying and spreading fear are fine as long as you make money doing it. We’ve become a nation of slogan-saying, bile-spewing hate mongers. We’ve lost our kindness. We’ve lost our soul.

Basta accendere la televisione per capirlo: ogni giorno facciamo più fatica a disgustarci di quello che vediamo, e nemmeno ce ne stiamo accorgendo. Non basta più il cadavere più massacrato e mutilato, il sesso più gratuito ed esplicito o la volgarità più spietata. Restiamo sempre più indifferenti, e desideriamo che la nostra curiosità morbosa non sia mai a digiuno. Vi consiglio di guardare questo film e accettare l’invito dell’autore a riflettere, ad andare oltre gli schizzi di sangue da graphic novel ed ascoltare quello che è un vero e proprio grido di denuncia.

Scritto da il 6/7/2012 in News.