Ho usato le nuove mappe di Apple e non mi sono perso

Avendo trascorso alcuni giorni in giro per Monaco in occasione dell’Oktoberfest, ho avuto occasione di provare le nuove e tanto discusse mappe di Apple. Non intendo scrivere una recensione o ripetere quanto già (ossessivamente) detto, ma voglio scrivere due parole secondo me importanti.

Prima di tutto una distinzione fondamentale ma trascurata da molti: le mappe di Apple e l’app Mappe di Apple non sono la stessa cosa. Chi scrive che le nuove mappe fanno schifo probabilmente si riferisce alle mappe vere e proprie, e non all’applicazione, ma non ha ritenuto opportuno prendersi dieci secondi e scrivere questa precisazione. Se già l’atto di scrivere qualcosa come “le nuove mappe fanno schifo” non è un bel modo di fornire un feedback, l’assenza della precisazione di cui sopra lo rende ancora più inutile. Quello che intendo dire infatti è che se in effetti le mappe sono ancora fortemente limitate, e questo a Monaco l’ho notato in qualche occasione, l’applicazione mi sembra un passo avanti impressionante rispetto al passato1. Per esempio la possibilità di poter ruotare la mappa con le dita mi ha permesso di orientarmi con molta facilità, ma la differenza fondamentale che ho notato è un’altra: l’ottima gestione della cache. Un dettaglio così tecnico infatti è decisivo nell’esperienza utente nel modo reale. Mi spiego: quando ero ancora in Italia, e avevo il 3G attivo, ho aperto l’app Mappe per dare un’occhiata all’area di Monaco, e tutta una serie di informazioni sono rimaste memorizzate nella cache. Nei giorni successivi, in Germania, non ho mai aperto l’app sotto rete Wifi e non avevo il 3G, eppure ho usato continuamente l’app per orientarmi nella grande città, avevo rarissimi problemi di “risuluzione” delle mappe stesse. Era bastata quella navigazione iniziale (ripeto, su rete 3G) per memorizzare una grande quantità di informazioni e renderle disponibili per i giorni seguenti, a diversi livelli di zoom tra l’altro. Non è poco. Altra cosa che voglio sottolineare è ciò che scrissi su Twitter più di una settimana fa: preferisco effettivamente lo stile visivo della mappe di Apple a quelle di Google, anche se effettivamente c’è un problema di ‘taratura’. Vengono visualizzate troppe poche informazioni a certi livelli di zoom, ok, ma nel complesso mi sembra che il tentativo di rendere la visualizzazione più pulita e leggibile sia riuscito, o comunque rappresenti un passo nella giusta direzione. Per sintetizzare e concludere, quindi, vi dico che dopo una breve vacanza in cui ho messo alla prova le nuove mappe di Apple, mi sento di dire che l’app era assolutamente pronta per il prime time all’uscita di iOS 6, e se le mappe vere e proprie invece non lo erano, e sono tutt’ora fortemente incomplete, sono sicuro che miglioreranno in fretta e ho rilevato una situazione molto meno tragica di come molti la dipingono. Il vero errore è stato quello di non mettere l’etichetta “Beta” da qualche parte, ma anche quello di pubblicizzare questo software come perfettamente funzionale. Non possiamo sorprenderci però, tante volte Apple ha commesso errori simili a questo.2 Tim Cook ha scritto: «Più i nostri clienti useranno Mappe, più l’app diventerà accurata e affidabile. Per questo riceviamo con piacere tutte le vostre segnalazioni e opinioni.» Ed è giusto che sia così; cerchiamo di essere costruttivi, dire che le nuove mappe fanno schifo è troppo facile.


  1. Non mi soffermo sulle novità come il navigatore o la visualizzazione 3D, che comunque sono feature che aggiungono valore al nuovo software, e che nonostante siano ancora acerbe sappiamo bene che si evolveranno in fretta.

  2. Pensate a Final Cut Pro X: un software eccezionale per tanti motivi ma che a causa di un lancio fatto in modo profondamente errato, è stato oggetto delle critiche più dure per i motivi più sbagliati.

Scritto da il 2/10/2012 in Pensieri, Tecnologia.