» Se non hai niente da dire, non farmi perdere tempo

Gaetano Narducci su Youtuber$:

Il grosso limite di Youtuber$ non è la ricca presenza di volti noti della televisione – presenza che spaventa il fruitore medio per la sensazione che il prodotto non provenga dal network [...] il grosso limite di Youtuber$ è un lavoro di sceneggiatura frettoloso e banale, che dà in pasto al pubblico personaggi monodimensionali, maschere impoetiche intrappolate in una trama povera e stentata.

A quanto spiegato perfettamente da Gaetano1 nel suo post, che vi invito a leggere per intero, aggiungo solo un piccolo commento: ho questa idea che prodotti mediali come possono essere le web series (ma anche i cortometreggi o semplicemente ‘i video’) siano destinati a fallire se al cuore del loro concepimento non c’è l’intenzione di raccontare una storia, e nemmeno quella di raccontare genericamente qualcosa che valga la pena raccontare.

Il regista Dan Attias, che ho avuto la fortuna di incontrare, sostiene che bisogna sempre porsi una domanda, ovvero «what’s the story really about?» La risposta a questa domanda, quando vedo molti cortometraggi e web-series e persino serie con grandi produzioni alle spalle, mi sembra essere «absolutely nothing».

In una frase: se non hai niente da dire, non farmi perdere tempo.2


  1. Del quale ho già segnalato su Twitter un post su T-Dog – il personaggio che emerge per grigiume in The Walking Dead, per usare le sue parole. È un amico e potete seguirlo su Twitter.

  2. È per questo che mi è capitato di smettere di vedere serie che inizialmente mi avevano appassionato. Un esempio è Misfits, che quando non ha avuto più niente da raccontare ha raggiunto livelli estremi di banalità, ripetitività e ovvietà.

Link pubblicato da il 11 novembre 2012