Twitter fa schifo, tutti su App.net!

Dopo una pausa troppo lunga dall’ultimo post voglio scrivere qualche riga su App.net. Le ragioni sono diverse: la prima è, chiaramente, aumentare le visualizzazioni del blog visto che stavano scendendo un po’ troppo; in secondo luogo, l’argomento è di nicchia quindi il post lo leggeranno poche persone e quelle poche persone lo troveranno interessante (forse); e infine perché sono a lezione[1] e ho voglia di scrivere e in particolare di usare iA Writer per iPhone, che dopo l’ultimo aggiornamento è ancora più bella.

Bene, andando avanti, in questi giorni App.net ha introdotto la possibilità di provare la piattaforma[2] gratuitamente, su invito. Ci sono poche limitazioni e sicuramente questo è un modo di allargare la base di utenti. Indovinate cosa sta accadendo? Si sta iscrivendo un sacco di gente, yeah. È interessante perché i miei follower sono aumentati rapidamente – ma continuano ad essere per lo più italiani – e ho ricominciato a chiacchierare con gente che conosco e gente che non conosco (double yeah). Insomma il lato social della piattaforma è tornato a farsi sentire, vediamo come si evolvono la situazione.

Una cosa strana, ma prevedibile, è che in questa breve parentesi di espansione ho già avuto modo di leggere frasi come “Troviamo un altro social network?” e “Meglio che non diventi mainstream”. Certo, c’è anche dell’ironia, ma, sintetizzando, ci sono alcune idee profondamente sbagliate sull’argomento in generale e sul fenomeno in particolare.

Su ADN c’è il meglio di Twitter, quindi i contenti sono migliori.

Prima di tutto, per ora, non ho visto “il meglio” di Twitter, bensì solo la parte più nerd e anglofila della mia TL. Alcune delle persone più interessanti che seguo su Twitter dubito che sappiano cosa sia ADN e dubito che lo scopriranno presto. Inoltre mi fanno sorridere quei blogger affermati che hanno deciso di abbandonare Twitter quasi al day one di ADN. Queste persone dicono, giustamente, che così possono leggere meno cose e avere conversazioni più interessanti, ma si sono scordati che gran parte del loro successo, se non tutto, deriva dalla popolarità che hanno raggiunto tramite Twitter. Abbandonare i loro seguaci da un giorno all’altro mi sembra, concedetemi il termine, egoista.

Twitter fa schifo perché ci sono i bimbiminkia ed è diventato mainstream, basta guardare i trend.

Non ho mai letto i trend. Non ho mai seguito un bimbominkia. Seguivo qualcuno che retwittava i prodotti osceni di questi individui (forse conoscete questa robaccia come lammerda) ma alla fine ho deciso che la qualità della mia vita aumenta quando non seguo chi diffonde, appunto, lammerda. Quindi? Quindi ho una Timeline pulita, quindi non capisco il problema che costituiscono persone non particolarmente acculturare e con gusti musicali discutibili. Non è questo il problema di Twitter, neanche un po’.


Potrei andare avanti, ma credo di aver veicolato sufficientemente bene il messaggio se una cosa diventa mainstream non è automaticamente una merda e se una cosa è di nicchia non è necessariamente un covo di pensatori illuminati. Tutto qua. Non sono teorie assurde le mie, e in effetti questo post non dice niente di molto intelligente, ma come vi ho detto prima avevo voglia di scrivere e, anzi, condividete il post così aumentiamo un po’ le visualizzazioni che in questo periodo sono tristemente stagnanti. Grazie.

Potete seguirmi su App.net.


  1. In realtà non sono più a lezione, ma l’ho scritto a lezione. E comunque potrei dirvi che sono a lezione anche ora e ci credereste, no?  ↩

  2. Scrivo piattaforma e non social network di proposito, ma ora mi scoccio a spiegare perché. Comunque si capisce, dai.  ↩

Scritto da il 26/2/2013 in Pensieri, Tecnologia.